MASSAGIO INDONESIANO
Quando parliamo di massaggio indonesiano facciamo riferimento ad una tradizione orientale di tecniche massoterapiche di antichissima origine diffuse nei territori che si affacciano sul mare Malese, e più esattamente nella parte settentrionale dell’isola di Sumatra, in Indonesia, nella città di Medan.
Il massaggio indonesiano, See Malay Massage (il Massaggio del Mare Malese), è noto anche col nome di Massaggio delle regine; leggenda narra che venisse riservato alle principesse che non erano state scelte dal sovrano per trascorrere con lui la notte.
Questa antica pratica, che trovò il suo sviluppo dal I secolo a.C. al XIV d.C., condivide con altre tradizioni, quali ad esempio quella del massaggio thailandese, l’assenza di una vera e propria sistematizzazione e la trasmissione orale da praticante a praticante.
Dallo studio condotto su quest’antica pratica massoterapica risulta un massaggio molto complesso (pare che quello dedicato alle donne differisse da quello per gli uomini e viceversa) che venne riorganizzato da un fisioterapista di origini italiane, Athos Nardi, il quale – in collaborazione con lo psichiatra neozelandese Carl Foster – a partire dagli anni Cinquanta sperimentò il See Malay su pazienti affetti da sindrome ansioso-depressiva con risultati più che incoraggianti.
Per il massaggio indonesiano, infatti, la finalità principale è proprio quella di superare la dicotomia tutta occidentale tra spirito e corpo; facendo riferimento agli stessi principi della Medicina Tradizionale Cinese è in grado di riportare l’individuo, nella sua unità triadica di corpo-mente-spirito, all’equilibrio.
Che si parli di qi, (in Cina) di ki (in Giappone) o di prana (in India) si fa comunque riferimento a quell’energia che inabita tutte le cose, vive o inanimate, e che nelle tecniche di massaggio orientali ed estremo orientali è di primaria importanza.
Anche il See Malay agisce tenendo conto dell’energia che scorre all’interno dei meridiani presenti nel corpo e aiuta colui che lo riceve a sentirsi parte dell’universo circostante e a intrattenere con esso una relazione armonica.
Questa tecnica di massaggio richiede, come per tutte del resto, una particolare attenzione da parte dell’operatore nei confronti di chi sta ricevendo; da’ la possibilità di esercitare e affinare sempre più il senso del tatto, qui di grande importanza per l’individuazione di zone particolarmente interessate da squilibrio energetico che si manifestano con durezze, sensazione di pieno o di vuoto, rigidità.
E’ un massaggio molto avvolgente che crea da subito un rapporto di empatia tra ricevente e operatore il quale imparerà ad ascoltare non solo il corpo di chi gli si è affidato ma anche il proprio riconoscendone le potenzialità.
Quest’antica tecnica di massaggio, abbinata all’uso di specifici oli ed essenze naturali, è in grado di migliorare la circolazione sanguigna e linfatica e generare un profondo stato di benessere psicofisico grazie anche al suo alto potere decontratturante e rilassante.